Martedì 30 Aprile 2024

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24 – Dall’egoismo sportivo, alla voglia di vincere in gruppo

6 Maggio 2015 | presidente

Cari amici del CSI,

Conclusi da qualche giorno, o almeno in parte, tutti i tornei di squadra, per le attività istituzionali, l’inizio del mese di maggio, segna il via alle fasi regionali; sono momenti fibrillanti: si aspettano con ansia gli accoppiamenti, i comunicati ufficiali, si vivono con trepidazione gli ultimi allenamenti, prima di giocarsi il tutto per tutto, in una sola domenica.

I tanti sacrifici di un’intera stagione, sono riposte in quella “maledetta domenica”, dove ansia, timore, preoccupazione, accompagnati da quel tremolio alle gambe, prima di scendere in campo, si incrociano con la voglia di fare bene, per poter essere protagonisti in Sicilia. Un protagonismo vero e sincero, fatto di tanta voglia di fare bene, il bene con lo sport, questo è quello che deve primeggiare, ma molto spesso ce ne dimentichiamo, presi da quella “maledetta domenica”, pensata solo ad essere protagonisti di se stessi, del proprio egoismo sportivo, che purtroppo esiste ed è ampiamente diffuso. Una “brutta bestia”, che colpisce tante squadre, anche quelle del CSI, che molto spesso, pensano allo SCONTRO con l’avversario, piuttosto che all’INCONTRO, che mettono al primo posto la vittoria a tutti i costi, che pensano che il gruppo serva solo ai fini della classifica, e in questi anni di esperienza al CSI, possa davvero affermare che tante delle nostre squadre, pensano solo alla vittoria ai fini di una classifica, lontana da quella che dovrebbe essere, la prima ed unica vittoria: quella del GRUPPO. Quella vittoria di gruppo, che riesce ad emozionare, a far piangere e a far trepidare il cuore agli atleti, ai dirigenti, ai genitori. Sono queste le vittorie vere a cui ognuno di noi dovrebbe aspirare; sono queste le condizioni essenziali per affrontare le sfide sportive e non solo.

Per il Comitato di Acireale, concluso l’impegno organizzativo dei tornei, almeno in parte, (cfr continua in questo mese il torneo interparrocchiale), ci si avvia con tanti altri appuntamenti, che per qualcuno dei dirigenti ciessini, forse rappresentano, gli appuntamenti più belli, più spensierati, ma soprattutto più ricchi di quella voglia trepidante di far giocare, un bambino in una piazza, un giovane nel proprio quartiere.

Il mese di maggio sarà il mese degli eventi: nelle scuole, nelle piazze, nei palasport, nel carcere, si proprio nel carcere, in occasione del CSI DAY, (il prossimo 9/10 maggio), vogliamo avviare una stretta collaborazione con l’Istituto Penitenziario Minorile di Acireale, lo sport è anche questo, quello che riesce a far aprire le porte di un carcere, per INCONTRARE, chi nella vita ha sbagliato e vuole riscattarsi, chi dell’INCONTRO, ne fa un momento di attesa e di trepidazione. Noi spesso non ci badiamo, presi dal rincorrere un pallone e da una vittoria a tutti i costi. In questi anni, come Presidente, ho lavorato, insieme al mio Consiglio, per veicolare un messaggio diverso, dal semplice sport e/o torneo, che spesso rimane uno sterile ed egoista organizzazione, ma provare a riconsegnare, nell’organizzazione dei tornei e degli eventi sportivi, il giusto valore alle competizioni, così come dalla missin propria del CSI.

Mi rendo sempre più conto che la strada ancora è in salita, le difficoltà sono sempre dietro l’angolo, come lo scoraggiamento per ciò che spesso accade e che ci lascia sgomenti. Ma la forza di guardare oltre, la voglia di vedere tanti giovani “malati” di calcio, di sport, ci deve fare andare avanti; la carica, che riescono a dare le nostre società sportive ed i nostri dirigenti, ci deve spingere a guardare oltre, a vedere che dai momenti brutti e negativi, possiamo e dobbiamo trovare sempre il bello e positivo. Proviamo allora cari amici, insieme a scalare questa montagna di entusiasmo, che ancora ci accompagna in questo mese e che ci porterà avanti, a raggiungere ancora grandi risultati.

Un grazie alle squadre che hanno partecipato ai nostri tornei provinciali e non hanno raggiunto il traguardo regionale, un grande in bocca a lupo a quanti invece si apprestano a partecipare alle fasi regionali, perché possa primeggiare e vincere, prima di tutto il GRUPPO.

Salvo Raffa

Presidente


GLI AUGURI DEL NOSTRO CONSULENTE

2 Aprile 2015 | presidente

presti

“Sono risorto, sono sempre con te” (Sal. 138,18)

L’annunzio pasquale risuona nella Chiesa. Cristo è risorto, Egli vive al di là della morte, è il Signore dei vivi e dei morti. Nella notte più chiara del giorno, la parola onnipotente di Dio che ha creato i cieli e la terra e che ha formato l’uomo a sua immagine e somiglianza, chiama a una vita immortale, l’uomo nuovo, Gesù di Nazaret, Figlio di Dio e Figlio di Maria.

Pasqua è dunque annunzio di risurrezione, della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta. Fu questa la realtà testimoniata dagli Apostoli, ma l’annunzio che Cristo è vivo deve risuonare continuamente.

La Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annunzio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione; nei Sacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome del Signore, con la propria vita di comunione e di servizio si sforza di testimoniarlo davanti al mondo. la nostra testimonianza, come aderenti al CSI è anche nello sport, e per mezzo dello sport.

Con questi pensieri e sentimenti auguro a tutti voi: Presidente, Consiglio e tesserati tutti, amici e soci del CSI i miei più sentiti auguri.

Buona Pasqua


23 – SACRIFICIO E AMORE PER GLI ALTRI PER UNA SOCIETA’ MIGLIORE ANCHE NELLO SPORT.

23 Febbraio 2015 | presidente

Cari amici del CSI,

E’ iniziata da qualche giorno la Quaresima Cristiana, tempo propizio per “curare” i nostri mali e riflettere con consapevolezza del nostro operare, dei nostri limiti e delle nostre negatività; un periodo che alla fine dovrà portare nel nostro modo di essere e di fare, un nuovo splendore, che culminerà nella Santa Pasqua.

Il Centro Sportivo Italiano, dalle sue origini, vive con e nella Chiesa, l’impegno cristiano ed evangelizzante a servizio dell’altro; per noi, educatori sportivi, questo tempo sia vissuto con grazia e consapevolezza, partendo proprio da quello che Papa Francesco vuole da noi: essere artefici reali del cambiamento. Per esserlo concretamente abbiamo la necessità di vivere il nostro CSI, (Dirigenti, Atleti, Operatori, etc), consapevoli di servire con amore e rispetto, anche nel gioco e nel tempo libero, l’altro.

La nostra società, e di conseguenza il nostro CSI, come parte vivo di essa, vive la drammaticità dell’indifferenza. Il Papa, nel suo messaggio per la Quaresima ci parla, infatti, dell’indifferenza e afferma che essa se da una parte caratterizza sempre più le società di oggi, dall’altra appare una reale tentazione anche per noi cristiani. Si tratta di un’attitudine egoistica, per cui ci dimentichiamo degli altri, non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono, che ha preso oggi una dimensione mondialea tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. È questa una delle sfide più urgenti! Per non cedere a questa malattia e non chiuderci in noi stessi – annota Francesco – si richiede da parte nostra l’impegno a vivere un tempo di rinnovamento. La Quaresima è, appunto, questo: un tempo di rinnovamento per la Chiesa, le comunità e i singoli fedeli.

Anche nel nostro “piccolo CSI”, l’indifferenza caratterizza il nostro operato ed il nostro agire. Quanta indifferenza, quanto egoismo, nei nostri campi di gioco, diventati ricettacolo di violenza, (Verbale e non).

Postavo qualche giorno fa sulla pagina facebook del CSI, la notizia di una squadra giovanile della FIGC, che si è rifiutata di giocare una finale, per le tante pressioni e per la tanta violenza, soprattutto verbale, avvertita in campo, a cominciare dai genitori e dagli adulti presenti. Stupore vi chiedete voi? NO!

Purtroppo anch’io, per quel poco che riesco a vedere nei nostri campi, noto una strana e crescente violenza, dalle categorie giovanili, per arrivare ai tornei degli adulti, nessuno escluso. Qualcuno pensa: Agonismo? NO! Solo esasperazione ed indifferenza verso tutto quello che è il messaggio reale di un incontro di calcio e/o di pallavolo.

Leggevo su Avvenire il messaggio del Vescovo di Hong Kong, in Cina, che in una lettera pastorale indirizzata ai fedeli per la Quaresima, scriveva che oggi egocentrismo ed edonismo “possono facilmente cancellare la presenza di Dio dalla nostra coscienza, confondendo la sua chiamata a farci servitori nella governance/gestione della sua creazione”; aggiungendo che le tentazioni spingono a gonfiarsi d’orgoglio, a non seguire che i soli propri desideri, facendo dimenticare il rispetto che si deve alla Vita, e/o all’Altro, cosa che spesso porta all’abuso di droghe, alla dipendenza, alla violenza e alla mancanza di rispetto verso anziani e bambini. Da qui, l’invito ad agire “cominciando da noi stessi”; la società ha bisogno di persone che abbiano più abnegazione – conclude il vescovo di Hong Kong – che sappiano sacrificarsi nelle relazioni con gli altri per amore. Ciò pone tutti di fronte alla sfida di vivere il perdono e l’amore nella vita quotidiana, a casa come a lavoro o nello sport. E’ risolvendo i problemi e i conflitti che emergono nella nostra società che potremo avanzare e andare avanti”.

Allora che la nostra Quaresima sia un tempo per riscoprire che Dio ci chiama a prenderci cura degli altri!

Si tratta di una missione che i cristiani non possono considerare marginale, né possono delegare ad altri. La tentazione di credere che la cura dell’altro e dei suoi bisogni sia cosa che riguardi solo i servizi pubblici e/o gli addetti ai lavori, come l’impegno per i poveri sia compito delle Caritas e delle associazioni di volontariato, che a nome e per conto della comunità cristiana svolgono quell’opera, è sempre forte, ovvero che spetti solo al CSI il far rispettare l’altro. Invece, ogni volta che, piccoli ma forti dell’amore di Dio, sappiamo farci uno con chi soffre, impegnandoci ad offrire il nostro aiuto concreto, noi, siamone certi, stiamo seguendo le orme di Gesù, rendendo viva la Sua presenza in mezzo ai nostri fratelli! Tutti abbiamo il DOVERE, di essere parte attiva nella cura del rispetto verso l’altro, così nella società, nel lavoro e/o nel tempo libero. La Quaresima è il tempo opportuno per lanciarci su questa strada! Ci è chiesto, perciò, di impegnarci per uscire dalla maglie dell’egoismo che svuota di senso la nostra vita e accettare di convertirci e accogliere l’altro. Ciò richiede la necessità di riannodare rapporti e alimentare relazioni, ritrovando il tempo per SAPER stare con gli altri, anche attraverso lo SPORT e riscoprendo l’importanza dell’ascolto e dell’incontro, che può, anzi deve, avvenire durante le nostre “sfide” sportive, in quanto lo sport è il più grande strumento aggregante. La cultura dell’indifferenza, pur essendo di fatto comoda, è avvilente e pian piano uccide l’anima. Quella della compassione allarga i cuori e li rende più capaci di amare!

Allora viviamo bene il tempo che c’è dato nella nostra vita, viviamolo bene anche nello sport, per scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone.
Impegniamoci a riscoprire (o rafforzare) l’abitudine delle “opere buone, abitudine che va promossa in tutti i luoghi del nostro viver civile.
Proviamo a rafforzare la nostra attitudine (e competenza) per il servizio e per la costruzione del bene comune, impegnandoci con entusiasmo, con costanza, con serietà, nel far crescere le realtà in cui viviamo ed operiamo (la famiglia, la scuola, l’associazione, la comunità ecclesiale, la comunità civile, la società sportiva, l’oratorio), evitando di perder tempo nel brontolare, nel trovare scuse e nel voler scaricare la responsabilità ad altri…In tal modo cammineremo insieme verso il radioso mattino della Pasqua.

Salvo Raffa

Presidente

 I Domenica di Quaresima (22 febbraio 2015)

 


22 – L’ANNO DEL SERVIZIO ASSOCIATIVO

2 Gennaio 2015 | presidente

Cari amici del CSI: Auguri!!

Appena trascorso il Natale, siamo già all’inizio di questo 2015. Un nuovo anno ci attende,  anche se già in parte programmato, nelle sue diverse attività e/o iniziative lo scorso settembre in sede di Consiglio Territoriale,  e sono certo che riserverà ancora tante sorprese, ed avvincenti sfide.

Corre così l’obbligo di provare anche a ragionare sul presente e sul futuro del Csi. E’ appena trascorso un 2014 ricco per la nostra Associazione, tanti risultati positivi sono stati raggiunti: la soglia dei 3000 tesserati, la partecipazione delle nostre squadre alle finali nazionali, con ottimi successi, tante proposte ed attività promosse su tutto il territorio diocesano a favore dello sport e dell’integrazione, i festeggiamenti con Papa Francesco il 7 giugno in Piazza San Pietro e tanto altro; certamente non sono mancate le  “note stonate”; in alcuni ambiti avremmo potuto fare meglio, senza dubbio. L’auspicio è quello di ripartire, già da subito, per riconfermare le cose positive e correggere quelle negative. 

Con umiltà, ma anche con determinazione sentiamo nostra questa sfida.

Il 2015 deve essere il nostro anno. Un anno davvero speciale, non solo perché in SICILIA il CSI isolano festeggia il Suo 70° Anniversario di Fondazione, ma anche perché vogliamo sfidare al meglio questo nuovo anno e “riempirlo” di tante esperienze positive e di tante cose fatte; ecco allora la convinzione intorno a poche parole determinanti, che vogliamo rilanciare in questo 2015: promozione di una cultura sportiva; attività giovanile; servizio e non potere; alleanza tra generazioni; cambiare per rimanere se stessi.

 Come abbiamo ripetuto più volte, credo che la nostra Associazione, non può accontentarsi di semplici tornei fine a se stesse. Vogliamo promuovere una cultura sportiva capace di generare davvero pratica sportiva. A noi interessa aumentare il numero di praticanti promuovendo uno sport che abbia il sapore dei valori della vita. Ci interessa osare dove pochi si avventurano. L’attività giovanile resta il cuore del nostro impegno.

In questo 2015, abbiamo inoltre la necessità di rilanciare la voglia di far vincere il servizio associativo. L’impegno di ognuno di Noi, Dirigenti di Società Sportive e/o di Comitato, deve essere chiaro ed incisivo: abbiamo l’obbligo di “lavorare” tutti verso la stessa direzione, sino in fondo a qualsiasi livello, sempre per unire e non per dividere. È molto più impegnativo e faticoso unire che dividere… Ma il nostro impegno, a servizio dell’Associazione, deve sempre essere spensierato e vissuto con umiltà, sia esso dirigente di Società o di Comitato. Abbiamo la necessità di lavorare insieme per costruire una grande Associazione, consapevoli della nostra radice cristiana, coscienti che insieme al “Vangelo” ed al “pallone”, possiamo cambiare la società di oggi; consapevoli inoltre, così come ci ha chiesto Papa Francesco, che il CSI deve necessariamente giocare in attacco la sua partita nella società. Ed allora insieme proviamo a servire questa nostra associazione, aldilà della nostra Società Sportiva o del torneo che disputiamo. A tutti chiediamo di impegnarsi e di lanciarsi. Ai giovani di fare un salto in avanti deciso, impegnandosi seriamente a servizio di tutta l’Associazione e del suo progetto culturale/sportivo; ai più maturi di accompagnare e far crescere i dirigenti di oggi e di domani.  
Così davvero potremmo realizzare, in questo 2015 appena arrivato, un’associazione moderna, incisiva, che guarda in faccia il mondo e le sfide di oggi ma che non si sposta di un millimetro dai suoi ideali e dalla sua identità. Solo così potremo vivere le alte sfide di un 2015 davvero impegnativo.

Siamo pronti, con entusiasmo infinito nel cuore, a realizzare i nostri sogni ed a raggiungere grandi traguardi per un grande CSI.

Insieme continuiamo a scrivere pagine emozinati di vita associativa.

W il CSI!! Auguri e Buon Anno a tutti.

Salvo Raffa

Presidente


AUGURI DAL CSI DI ACIREALE

24 Dicembre 2014 | presidente

presti

Carissimi amici del Centro Sportivo Italiano, Buon Natale

Nel Vangelo gli Angeli cantano in coro rivolti ai pastori stupefatti: “Gloria a Dio… e pace in terra agli umoni, che egli ama.”
La pace, per la Bibbia, è la pienezza di tutti i doni, la possibilità tra gli uomini di comunicarsi i loro beni e di comunicare tra loro. L’importanza di relazionarsi con gli altri, l’importanza di comunicare con gli altri anche nei momenti più difficili… La pace agli umoni che Dio ama, è il fondamento della comunicazione fraterna tra noi, nella capacità di costruire una Società nella quale diveniamo trasparenti gli uni agli altri, ci riconosciamo davvero come fratelli. Questo ideale di pace nasce dal ripartire da Dio. Il Natale, allora, è un sincero incontro con Gesù che ci invita e ci aiuta a spogliarsi di ogni forma di egoismo per riscoprire il desiderio di Dio, un Dio che si fa uomo tramite Gesù il Figlio al fine di riportare tutti alla dignità di suoi figli, eredi del mondo futuro, dove ogni lacrima sarà asciugata e ogni sofferenza sarà guarita.
Il Natale, così, è gioia perchè ci mostra che Dio è il bene, è la vita, è tutto ciò che l’uomo possa desiderare. Come scrive Sant’Ireneo: “l’uomo non vede Dio, ma può vedere Gesù. E così vede Dio, così comincia a vedere la verità, così comincia a vivere”.
Non ci sono situazioni, per quanto gravi, di sofferenza, di delinquenza, di malaffare, di morte dell’anima in cui Dio non possa entrare con la sua paterna misericordia e trovare rimedio. Il Bambino che nasce non solo nel presepe, ma soprattutto nel nostro cuore con la vita della grazia, con il suo sorriso e lo sgambettare innocente, ce ne offre l’opportunità concreta. Il Natale, pertanto, è un’occasione straordinaria per ricominciare una vita nuova facendoci prendere e protare per mano da Gesù.

L’augurio, per concludere, a tutti voi amici del CSI, è che il Bambino, che nasce a Betlemme, continui a sorprendere ogni uomo di buona volontà con la sua tenerezza e con il suo anticonformismo. Buon Natale!

Don Stefano Presti
Consulente Eccl del CSI di Acireale


21 – LA FORZA DEL DONO ALDILA’ DEL TORNEO…

6 Dicembre 2014 | presidente

Cari amici del CSI,
scrivo questa mia riflessione, in un giorno in cui tutta l’Associazione si ritrova ad Assisi per un “Ritiro speciale”.
Da tredici anni tutto il Csi si dà appuntamento – a dicembre – nella città di San Francesco. Tre giorni intensi (da venerdì a domenica) fatti di spiritualità, riflessioni, approfondimenti culturali, amicizia e fraternità, per incontrarci “alle radici” delle motivazioni che portano ciascuno di noi e l’intero Csi ad impegnarsi per educare alla vita attraverso lo sport.
Più che mai la nostra Associazione ed il nostro modo di fare sport, oggi necessità di una “rigenerazione”, che deve partire dalla nostra passione educativa.
Abbiamo la necessità, o forse l’urgenza, di ritornare “a sognare” uno sport diverso, che opera per produrre “bene educativo”.
Questi sono stati mesi, settimane e giorni intensi nella programmazione delle varie attività sportive, ormai in buona parte avviate. Come sempre tante le difficoltà e le incomprensioni, che trascinano malesseri ed esasperazioni, e che molto spesso fanno perdere di vista il bene supremo, per cui noi oggi ribadiamo la necessità, che chi ama lo sport deve regalare emozioni “uniche”, respirare con noi a pieni polmoni la nostra passione ed il nostro carisma educativo.
Forse è un sogno, non lo so, ma io non smetterò mai di scriverlo e/o di gridarlo!!
Il 7 giugno siamo andati in piazza San Pietro per incontrare Papa Francesco. Per incontrare Cristo ed il Suo Vangelo; siamo andati in Piazza San Pietro per scrivere una pagina importantissima di vita associativa; ed oggi, in occasione della Giornata Nazionale del Volontariato, Papa Francesco, continua a grida al mondo un messaggio di speranza ai tanti volontari: “abbiamo ancora tanto bisogno di gratuità”, scrive il Papa, abbiamo bisogno di speranza, abbiamo bisogno di tanti uomini e donne di buona volontà, che percepiscano che vivere l’esperienza del dono, anche nello sport, aggiungo io, è un modo diverso per vivere la propria missione educativa ed evangelizzante.
Noi tutti siamo dei volontari, tra l’altro, proprio oggi nella Giornata Internazionale del Volontariato, l’Istat pubblica i dati sull’impegno del volontariato in Italia, e tra i dati emerge che oltre il 20% fa volontariato nello sport. Immaginate che bellezza e che risorsa possiamo essere: ed invece no! Abbiamo solo il pensiero di calciare un pallone, e molto spesso sfogare tutto il nostro malessere, perché? Perché non riusciamo a guardare oltre il semplice campionato di calcio, perché non proviamo ad immaginare il nostro volontariato nello sport in maniera diversa; perche non può diventare qualcosa di più, così come ad esempio avvenuto a Scampia , il quartiere più tristemente famoso della città di Napoli, che grazie all’entusiasmo delle associazioni di volontariato: attraverso lo sport, l’editoria e la promozione del territorio, hanno ridato valore, non solo al posto in cui vivono, ma al loro impegno serio e costruttivo nel sociale e nello sport.
Il messaggio è sempre lo stesso: il CSI non è, e non può essere solo un torneificio; e chi pensa di trasformarlo in una brutta fotocopia dei tornei FIGC, ha sbagliato indirizzo! A noi non interessa “come fanno in FIGC…”, a noi non interessa “ma in FIGC è così….”; il valore umano e sociale dello sport a noi interessa; la dimensione umana e costruttiva, che la forza aggregante dello sport, in una Società difficile e disgregata, può dare.
Questo deve essere il nostro obbiettivo, il “nostro sogno”: la scommessa di un cambiamento possibile.
Un popolo – quello del Csi – in cammino sempre pronto ad aprire strade impossibili attraverso lo sport; sempre pronto a credere nei sogni e nelle utopie; sempre pronto ad abitare le periferie umane e fisiche. Un popolo che sente il bisogno – ogni anno a dicembre – di andare in ritiro per tuffarsi nella profondità delle nostre radici e del vero significato del nostro fare sport.

Salvo Raffa
Presidente


20 – RIPARTE CON GRANDE SLANCIO ED IMPEGNO LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA DEL CSI

23 Settembre 2014 | presidente

Riparte con grande slancio ed impegno la nuova stagione sportiva del CSI.

 Ci siamo ritrovati, lo scorso 14 settembre, tutti i consiglieri del CSI, per programmare la nuova stagione sportiva ed i nuovi appuntamenti, sull’esperienza maturata in questi anni e sul segno della continuità, abbiamo così organizzato un nuovo anno associativo, tenendo presente quali sono le sfide educative che ci attendono, nell’organizzare tutta l’attività territoriale ciessina.

Certo il nostro modo di fare sport e di essere associazione, è molto diverso da tante altre realtà. Questo non significa che siamo più bravi o meno bravi degli altri; non significa che abbiamo noi il dogma dell’infallibilità, rispetto agli altri, ma significa invece, che la nostra proposta deve sempre essere completa e ricca di quei valori di amicizia e di rispetto, come in una grande famiglia, che vanno coltivati ed inseguiti, tenendo presente, che ognuno, per i ruoli che riveste, si mette gratuitamente a servizio per gli altri; così come i nostri dirigenti, che “lavorano” per preparare al meglio quella sana e virtuosa competizione, che non deve assolutamente mancare, senza mai farla diventare esagerazione.

 Sono giorni frenetici, quelli che ci accompagnano verso l’avvio dei tornei, giorni ricchi di entusiasmo e forse avvolte di tanta preoccupazione; serate passate all’insegna dell’e-mail, degli sms e delle telefonate, per riallacciare quel rapporto familiare, che spero possa contraddistinguerci anche in questa stagione.

Sono queste le settimane di preparazione dei regolamenti, che guideranno tutta la nostra attività, tenendo sempre presente, la finalità educativa che alla base della stesura di “Sport in Regola”. Il regolamento affronta, così, il complesso problema dell’imparare e insegnare a vivere insieme. “Sport in Regola” non è costruito solo sull’applicazione delle norme, ma si sostanzia nell’attenzione alla presenza dell’altro, sulla disponibilità all’incontro, sull’apertura, in ultima analisi, alla realtà umana stessa. Le regole si impongono, quindi, come supporto necessario alla crescita personale e all’acquisizione di atteggiamenti responsabili, capaci di motivare e orientare in modo consapevole le scelte degli sportivi, ponendoli di fronte a possibilità reali piuttosto che a velleitarie aspirazioni, espressioni di una società che vede nel superamento della “cultura del limite” (e le norme hanno un aspetto limitante) l’affermazione del singolo.

 Sono momenti organizzativi anche vissuti con il nostro Consulente; si lavora per preparare e vivere sempre più intensamente quel rapporto profondo con la Comunità Ecclesiale Diocesana, attraverso la Pastorale Sportiva, perché abbiamo sempre di più la necessità di sperimentare tutta la nostra azione sul modello del Vangelo, perché questo è il CSI.

 La sfida formativa rappresenta un altro tassello organizzativo importante per la nostra Associazione; si ripartirà già dalla primissima settimana di ottobre, con una grande azione di sistema di formazione della classe dirigente del Csi (Arbitri, Allenatori, Dirigenti). Un percorso che ci deve trovare ampiamente coinvolti, perché davvero non possiamo fare a meno della formazione. Un’attività sportiva seria e di grande impatto sociale, non solo agonistico/sportivo, non può fare a meno della formazione e sarà questo l’impegno concreto, che ciascuno di noi dovrà portare avanti, in questo nuovo anno sportivo. Vogliamo offrire a tutti i nostri tesserati la possibilità di formarsi e di ritrovare, nel giusto impegno che mettono a servizio dello sport, anche i valori etici, che sono alla base di tutto. Stiamo rendendo “obbligatorio” il corso per allenatori, non per scopiazzare qualcuno o per imporre qualcosa, ma perché l’Allenatore, come l’Arbitro, sono prima di tutto degli Educatori, che scendono in campo e si mettono, con compiti diversi, a servizio dello sport e di quanti voglio fare l’esperienza educativa del CSI.

 Sono tanti e diversi i propositi che ci attendono e che speriamo di realizzare, in questo anno sportivo. Vogliamo raggiungere ambiziosi traguardi, così come fatto già in questi due anni di mandato. Siamo proprio a metà del nostro impegno, di quel “nuovo” percorso iniziato nel 2013, con questa nuova Presidenza e con questo Consiglio. Ci siamo dati degli obbiettivi, all’inizio del nostro mandato, che stiamo pian piano raggiungendo, con l’aiuto di tutti, e forse con la caparbietà di pochi, ma abbiamo la necessità di andare avanti, di guardare oltre e di continuare a segnare il passo di un CSI che cambia, che cambia nella giusta e doverosa tradizione. Il 2014 è stato l’anno del 70° del CSI nazionale, è stato l’anno dell’incontro con il Santo Padre, è stato l’anno della giusta e preziosa“ricarica”, di un’associazione “vecchia”, che guarda sempre avanti e che cresce non solo nei numeri: questa è la straordinarietà del CSI. Allora prepariamoci alle sfide del 2015, a cominciare dal 70° che continueremo a festeggiare in Sicilia, perché le feste, i meeting e le proposte sportive/associative continuative, possano sempre di più accrescere in noi la voglia di dire con orgoglio: anch’IO faccio CSI!!

W il CSI, W il Comitato di Acireale.

Salvo Raffa

Presidente

 


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