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Carissimi

Gli Angeli nella notte santa di oltre 2000 anni fa, hanno cantato “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama”. Questo annunzio, l’hanno dato ai pastori, e questo è l’annunzio che rivolgono a noi nella Notte Santa di Natale.

Si veglia per attendere l’evento. Nel calore delle case i pensieri degli uomini assumono una direzione unica: siamo tutti in viaggio verso una grotta, sentiamo dentro di noi un annuncio misterioso. Fra le migliaia di nascite che avvengono nel mondo contemporaneamente, c’è la nascita di un Bimbo che coinvolge il mondo intero.  Nasce in una grotta, ma è il Re dell’universo, nasce povero, ma è il Re del cielo. La grotta che l’accoglie sembra una tomba ma la sua culla è una mangiatoia, ma Egli è il Signore del mondo.

Il telegiornale ci parla ancora di guerre, disastri, stragi, omicidi, crisi economica e… anche morale, ecc.

Lo annunciano presente nel mondo gli Angeli di Dio; annunziano la pace, cantano l’amore e la gloria del Signore. Accolgono l’invito gli umili pastori, loro che sono assuefatti al belare degli agnelli, ben capiscono il vagito del Bambino. Egli si è umiliato nella carne.

Siamo invitati anche noi ad entrare numerosi più che mai nelle nostre Chiese, con la stessa umiltà di quei pastori.

Ciò che è povero, ciò che è piccolo agli occhi della carne, diventa grande a quelli della fede. Anche noi gustiamo nel profondo la gioia di quella nascita nel tempo del Dio eterno: Egli si è fatto come noi per essere uno di noi. Egli viene a redimere la storia, a cancellare il peccato e ad infondere una nuova energia vitale, che ricrea l’uomo nella giustizia e nella santità.

Il presepe più vero che celebriamo è quello sull’Altare nell’Eucarestia: quei frammenti di pane, diventano il corpo di Cristo per nutrirci del divino; quel poco vino diventa il sangue di quel Bambino che vuole ancora bearci del suo amore.

In quest’anno della Misericordia, che non è un anno qualunque, ma per noi cristiani è un anno straordinario anche perchè si colloca in una stagione particolare come la nostra, di crisi morale oltre che economica chiediamo a Cristo la grazia di essere sempre fedeli alla Parola che ci chiama e ci sollecita al bene.  Mi è caro dirvi, carissimi nella fede, di tenervi presenti sempre nella mia preghiera presentare a Lui ogni vostra richiesta e perchè il CSI sia sempre l’associazione che sappia coniugare vita cristiana e sport.

Concludo facendovi l’augurio di bene e di pace per il Santo Natale e per il Nuovo Anno.

Don Stefano Presti –  Consulente Ecclesiastico CSI